Borgo di Montemassi
Infoseite
Montemassi con il suo famoso castello faceva parte, al tempo degli Aldobrandeschi, dei numerosi possedimenti della famiglia; la sua importanza crebbe nel Duecento grazie al controllo della via del sale che dal feudo si poteva conquistare. Espugnato dai senesi di parte ghibellina e conferito nel 1266 il titolo per il controllo del complesso, con la vittoria della parte guelfa in Siena, venne riaffermato il potere degli Aldobrandeschi, assegnato nel 1274 a Ildebrandino di Sovana. Dopo essere passato nelle mani dei Pannocchieschi, dopo complesse vicende matrimoniali, subì nel 1328 un nuovo assedio senese con la conquista del borgo e del castello da parte di Guido Riccio da Fogliano. Siena predispose un radicale riassetto fondiario, individuando e delimitando un certo numero di poderi all’interno del distretto castrense da assegnare alle famiglie di coloni, cosicché Montemassi si accinse a diventare un punto di forza del governo senese in Maremma. Ceduto in signoria ai Salimbeni, ritornò a Siena nel 1375 , che poco dopo ne smantellarono la rocca. Nel 1632, in pieno dominio lorenese, Montemassi fu assegnato in feudo da Ferdinando II di Toscana a Giovanni Cristofani Malaspina di Mulazzo, come accadde per Roccatederighi. Nel 1770 i Malaspina cedettero Montemassi al Marchese Domenico Cambiaso di Genova.I
l borgo e la Chiesa di S. Andrea
Il borgo di Montemassi è assai pittoresco per aver mantenuto ancora l’aspetto di un compatto borgo “a pigna”, ai piedi dell’omonimo castello.
La prima notizia riguardante la chiesa di S. Andrea risale al secolo XI: nel settembre 1075 (o 1076) la contessa Giulitta ed il marito, Ildebrando Aldobrandeschi, donarono numerosi beni immobiliari alla "ecclesia infra castellum de Montemasso costructa", intitolata a S. Maria, S. Andrea Apostolo e S. Genziano. Non conosciamo l'ubicazione originaria dell'edificio religioso (non è neanche chiaro se con "infra castellum " si intenda dentro o al di sotto del castello), ma ci è giunta notizia di una sua sostanziale ristrutturazione attorno ai primi anni del trecento, ad opera di Nello Pannocchieschi. Nel proprio testamento del 1321 il conte destinò duecento lire "pro constructione et hedificatione nove ecclesie fiende in burgo de Montemassi" e nominò sua figlia fresca "executrix ad ordinandum et cito hedificandum ecclesiam sancti Andree apostoli in burgo de Montemassi, ubi incepta est". E' ipotizzabile che la chiesa attuale, identificabile con quella trecentesca, avesse un impianto ad aula con presbiterio lievemente rialzato, cui venne successivamente aggiunta sul lato meridionale una piccola cappella. Attualmente l'edificio appare fortemente rimaneggiato, soprattutto nella facciata che risulta il frutto dell'accostamento di elementi decorativi eterogenei.
All'interno si ricordano una tavola conservata in una teca raffigurante una Madonna con il Bambino, di fine '400 e attribuibile a Guidoriccio Cozzarelli, un allievo di Matteo di Giovanni e altri dipinti, tra cui le due ante con San Feriolo e sant'Antonio Abate del XVII secolo che ornano il reliquiario di San Feriolo; inoltre significativi appaiono una serie di manufatti reliquiari lignei settecenteschi e un calice secentesco in argento.
Notevole è anche il cosiddetto Palazzo, una villa fattoria di proprietà Chianughi dei Pazzi.
Nella sezioni Percorsi troviamo una puntuale descrizione del borgo con itinerari storico-artistici e culturali.
l borgo e la Chiesa di S. Andrea
Il borgo di Montemassi è assai pittoresco per aver mantenuto ancora l’aspetto di un compatto borgo “a pigna”, ai piedi dell’omonimo castello.
La prima notizia riguardante la chiesa di S. Andrea risale al secolo XI: nel settembre 1075 (o 1076) la contessa Giulitta ed il marito, Ildebrando Aldobrandeschi, donarono numerosi beni immobiliari alla "ecclesia infra castellum de Montemasso costructa", intitolata a S. Maria, S. Andrea Apostolo e S. Genziano. Non conosciamo l'ubicazione originaria dell'edificio religioso (non è neanche chiaro se con "infra castellum " si intenda dentro o al di sotto del castello), ma ci è giunta notizia di una sua sostanziale ristrutturazione attorno ai primi anni del trecento, ad opera di Nello Pannocchieschi. Nel proprio testamento del 1321 il conte destinò duecento lire "pro constructione et hedificatione nove ecclesie fiende in burgo de Montemassi" e nominò sua figlia fresca "executrix ad ordinandum et cito hedificandum ecclesiam sancti Andree apostoli in burgo de Montemassi, ubi incepta est". E' ipotizzabile che la chiesa attuale, identificabile con quella trecentesca, avesse un impianto ad aula con presbiterio lievemente rialzato, cui venne successivamente aggiunta sul lato meridionale una piccola cappella. Attualmente l'edificio appare fortemente rimaneggiato, soprattutto nella facciata che risulta il frutto dell'accostamento di elementi decorativi eterogenei.
All'interno si ricordano una tavola conservata in una teca raffigurante una Madonna con il Bambino, di fine '400 e attribuibile a Guidoriccio Cozzarelli, un allievo di Matteo di Giovanni e altri dipinti, tra cui le due ante con San Feriolo e sant'Antonio Abate del XVII secolo che ornano il reliquiario di San Feriolo; inoltre significativi appaiono una serie di manufatti reliquiari lignei settecenteschi e un calice secentesco in argento.
Notevole è anche il cosiddetto Palazzo, una villa fattoria di proprietà Chianughi dei Pazzi.
Nella sezioni Percorsi troviamo una puntuale descrizione del borgo con itinerari storico-artistici e culturali.