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Ferriera di Torniella

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Fin dall’antichità il territorio di Roccastrada è stato oggetto di estrazione e lavorazione dei metalli.
Con la ripresa fra il XV e XVI sec. si assistette in generale ad un forte incremento dell’escavazione del ferro, sebbene la presenza del minerale non risulta tuttavia attestata nella nostra zona. Il ferro qui lavorato proveniva, principalmente, dal distretto minerario dell’isola d’Elba, dove, già dall’antichità, non si riusciva a soddisfare le esigenze dell’industria siderurgica per la carenza di legname e di corsi d’acqua. In questo periodo dunque, lasciate da parte le locali vene cuprifere, forse non più redditizie, l’interesse economico si spostò verso aree che presentavano alcune caratteristiche estremamente favorevoli alla lavorazione siderurgica come la presenza del castagno, legname particolarmente adatto al trattamento del minerale ferrifero e la ricchezza di corsi d’acqua (t. Farma ed affluenti).
E’ in particolare nell’area di Torniella, lungo il corso del bacino del Farma, sulla strada chiamata “delle ferriere”, che verranno impiantate, a partire da questo momento, numerose strutture per la lavorazione del ferro.
Le strutture pertinenti a questa fase produttiva presentano una evidenza archeologica molto maggiore rispetto ai precedenti forni “alla catalana”. Si tratta infatti, nella maggior parte dei casi, di complessi siderurgici, anche molto imponenti, realizzati in muratura con canalizzazioni dei corsi d’acqua, molto spesso associati a mulini, che usufruivano dello stesso apparato idraulico.
Sono state individuate tre di queste strutture, in ognuna delle quali è possibile individuare una notevole quantità di scorie di lavorazione siderurgica.
Uno dei complessi più interessanti è sicuramente quello situato nei pressi di Torniella. Vi si distinguono varie strutture, una delle quali pertinente ad un molino, costruito intorno alla metà del XIII secolo, molto ben conservato. La ferriera, di impianto più recente è citata per la prima volta nei primi anni del 1600, ma pare fosse attiva già duecento anni prima. Da documentazione attendibile, si accerta anche che la qualità del ferro prodotto a Torniella fosse assai buona, “quanto quello delle proprie ferriere della Magona”. A lungo proprietà della famiglia Bulgarini (dal ‘500 all’800), è stata attiva almeno fino alla fine dell’800 (il mulino è stato abbandonato invece solo cinquanta anni fa) dopodiché andò in rovina, fino al recentissimo lavoro di restauro, da parte di Andrea Cuccia. Ora la ferriera con l’annesso molino e la “casa dei lavoranti” (ora in corso di restauro, corpo secondario destinato a magazzino, deposito e ambiente di riposo) si presenta come un piccolo museo, memoria di un’attività che ha caratterizzato da sempre il territorio di Roccastrada.

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