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Itinerari a Montemassi - Secondo Itinerario: La comunità e i culti tradizionali

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Ripercorrendo i luoghi di culto tradizionali è possibile rintracciare, attraverso le testimonianze materiali, le trasformazioni della sensibilità religiosa della comunità di Montemassi. Sino dal secolo XI la storia del villaggio è intrinsecamente connessa a quella della chiesa di S.Andrea, che venne edificata per iniziativa degli Aldobrandeschi, signori del castello. L'intento dei fondatori era quello di promuovere lo sviluppo di una chiesa parrocchiale a discapito dell'antica chiesa battesimale di Caminino, posta nella vicina campagna. Secondo una radicata tradizione, il fulcro religioso del territorio di Montemassi era rappresentato da quest'ultima chiesa intitolata a S.Genziano, dove tra l'altro, i fedeli venivano battezzati e ricevevano una cristiana sepoltura. Nell'arco di un paio di secoli l'azione dei conti Aldobrandeschi fu in grado di scardinare queste antiche usanze a vantaggio della chiesa di Montemassi. Il culto ancor vivo di san Feriolo rappresenta la massima espressione delle resistenze opposte dalla popolazione a questo processo di trasferimento: la figura del martire, infatti, è rimasta strettamente legata alla fonte d'acqua posta presso la chiesa di Caminino, meta anche oggi delle processioni provenienti da paesi vicini e lontani.
In età moderna accanto al culto di Feriolo, rinvigorito ad opera di figure eremitiche, si svilupparono forme di religiosità più comuni, che determinarono anche la costruzione di nuovi edifici religiosi, come la chiesa della compagnia di S.Sebastiano e la chiesa della Madonna delle Grazie, che per motivi diversi erano molto care alle popolazioni afflitte da malaria e pestilenze.
L'itinerario prende avvio dalla chiesa della Madonna delle Grazie, edificio dalle forme tipicamente moderne dell'oratorio a pianta quadrata, con facciata caratterizzata da un semplice portale affiancato da finestre e sovrastato da un piccolo oculo. La cappella è circondata su tre lati da un tozzo porticato ad archi sorretto da robusti pilastri in laterizio, la cui costruzione non sembra anteriore al XVII secolo. Alla cura della cappella provvedevano le fanciulle del paese e la popolazione vi si recava a venerare un dipinto su tavola della Madonna.
Probabilmente l'oratorio occupò il sito ove sorgeva nel Trecento una cappella dedicata alla Vergine, che era stata eretta ai piedi dell'altura ove era stato edificato il battifolle del 1328 e che, secondo una tradizione locale ancora viva, era sorta proprio a metà strada tra la rocca di Montemassi e l'accampamento senese, vale a dire nel luogo in cui sarebbe stata concordata la cessazione delle ostilità, come ex voto per la pace riconquistata.
Percorrendo via del Capezzolo si entra all'interno delle mura del borgo e si giunge in piazza della Chiesa, da dove si risale un vicolo posto sulla sinistra che conduce alla chiesa di S. Sebastiano. Si tratta di un edificio religioso realizzato attorno al 1590 per iniziativa di una compagnia laicale, i cui confratelli vestivano nelle occasioni rituali una cappa di sacco di colore bianco. Successivamente l'edificio venne trasformato in stanza mortuaria, nell'Ottocento venne riconsacrato e poi di nuovo sconsacrato per divenire sede della Società Operaia.
Tornati sui propri passi, sulla piazza della Chiesa si affaccia la parrocchiale di S.Andrea. La prima notizia di questo ente religioso risale al secolo XI, quando era intitolata a S. Maria, S. Andrea apostolo e S. Genziano. Non conosciamo l'ubicazione orginaria dell'ente, che per un certo periodo occupò il pianoro sommitale della rocca di Montemassi, ma siamo a conoscenza di una sua ricostruzione nel sito attuale attorno ai primi anni del Trecento, per iniziativa di Nello Pannocchieschi. Come detto, attualmente la chiesa appare fortemente rimaneggiata, soprattutto nella facciata, frutto dell'accostamento di elementi decorativi eterogenei. La chiesa trecentesca aveva un impianto ad aula, sui cui fianchi in età moderna furono aperte le cappelle laterali, in origine dedicate a San Feriolo e a San Sebastiano. Il campanile risale al 1762, come ricorda una lapide, mentre la copertura dell'edificio venne realizzata tra il 1839 e il 1845.
Ultimata la visita, si risale alla volta della rocca per fare ritorno al punto di partenza dell'itinerario.

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