Percorsi di Miniera
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La storia di Ribolla inizia con il ritrovamento di alcuni affioramenti di carbone lungo il corso del fosso Raspollino, all’incirca nel 1835: i primi limitati lavori di coltivazione vengono eseguiti negli anni Trenta e Quaranta dell’Ottocento, durante il governo di Leopoldo II di Lorena. Tra il 1873 e il 1890 nasce, intorno al pozzo Ribolla, il primo nucleo di quello che sarà il villaggio minerario mentre la costruzione della ferrovia da Ribolla a Giuncarico, nel 1892, consente di incrementare la produzione riducendo le spese di trasporto. Tuttavia, uno sviluppo reale di Ribolla arriva solo nel secolo scorso, in particolare da quando, nel 1924, la Società Montecatini diventa proprietaria unica della miniera. La prima guerra mondiale, l’autarchia degli anni Trenta ed infine di nuovo la guerra, rendono sempre più indispensabile lo scavo della lignite, necessaria al funzionamento degli altiforni e di altri impianti industriali. La produzione continua a crescere fino a sfiorare nel 1942 le 270 mila tonnellate. Anche la manodopera è in costante ascesa tanto da oltrepassare le 3700 unità nel 1947. Proprio da quell’anno però, a causa della forte concorrenza straniera, la Montecatini inizia la lenta opera di dismissione cominciando a licenziare o trasferire operai in altre miniere della zona. La situazione sociale si aggrava tanto che il 1951 scoppia la cosiddetta «lotta dei cinque mesi», un lungo e duro periodo di sciopero contro il cottimo individuale che però non dà i risultati sperati. Anzi, con l’arrivo alla direzione dell’ingegner Padroni le sorti di Ribolla sono segnate: la miniera non è più redditizia, occorrono drastici tagli economici. È allora che viene introdotta la coltivazione a franamento in sostituzione del più sicuro ma dispendioso sistema della ripiena. Peggiorano le condizioni lavorative e di sicurezza degli operai; la mattina del 4 maggio 1954 un tremenda esplosione di grisou devasta il Pozzo Camorra e toglie la vita a 43 minatori. Il processo per far luce sulle responsabilità del disastro minerario, che si celebra nel 1958 a Verona, manda assolti tutti i dirigenti della Società per non aver commesso il fatto e non riesce a formulare una versione oggettiva dei fatti. Il destino di Ribolla si compie nell’aprile del 1959 con la fine dell’attività di estrazione. Segue una veloce opera di smantellamento: dal panorama che aveva caratterizzato quasi un secolo di storia urbanistica del paese, spariscono per sempre pozzi e castelli.
L’apertura dello stabilimento chimico di Scarlino, la presenza dell’industria di Piombino e soprattutto i centri estrattivi di Gavorrano e Boccheggiano, permettono il parziale ricollocamento della manodopera evitando l’abbandono del paese.
L’apertura dello stabilimento chimico di Scarlino, la presenza dell’industria di Piombino e soprattutto i centri estrattivi di Gavorrano e Boccheggiano, permettono il parziale ricollocamento della manodopera evitando l’abbandono del paese.
Anlagen
- Ribolla - Percorsi di Miniera[.pdf 2,25 Mb - 01.07.2020]
- Ribolla - A mining walk[.pdf 2,23 Mb - 01.07.2020]