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Borgo di Roccatederighi

À propos

Come ci può confermare il nome, ne furono signori i Tederighi, come al solito vassalli dei Conti Aldobrandeschi.
La sua identificazione con la Rocca Norsina, che nel 1110 era nel territorio rosellano, ma che è già conosciuta intorno al 952, sembra molto probabile. Al principio del XIII secolo era indicata con l'espressione "de Rocha filorum Guaschi", derivata dal nome della consorteria che vi dominava. Questa, a partire dal 1239, fu detta dei figli di Tederigo o Tederigolo, dal quale venne il nome del paese. Durante la seconda metà del 1200, Siena confermò gradatamente la sua autorità sul castello con l'acquisizione di diritti patrimoniali, che furono consolidati nella prima metà del secolo successivo. Dal 1369 fu dominio dei Salimbeni e dal 1405 fu direttamente amministrata da Siena. Cosimo II dei Medici con diploma del 2 Novembre 1618, la costituì in feudo, investendone Giovan Cristofano Malaspina di Mulazzo con il titolo di Marchese. Analogamente a Montemassi, i Malaspina vendettero poi il feudo a Giovan Domenico Cambiaso di Genova.

Il borgo medievale e la chiesa di S. Martino

Il borgo medioevale di Roccatederighi è uno dei più interessanti della Maremma, mimetizzato tra gli scogli enormi di riolite, chiamati "i massi", ne segue il profilo con le torri ed i tetti in un 'espressione estetica insolita e perfettamente coerente con l'aspetto naturale.
Al borgo antico si accede per una porta ad arco tondo, aperta tra massi e mura, che avvia all'intreccio di vicoli, arcate e scalinate fra gli edifici di cui possiamo ricordare alcuni dei più interessanti.
Tra questi la chiesa di San Martino alla sommità meridionale del poggio, i resti del cassero presso la torre dell'Orologio, rifatta di recente, e diversi particolari decorativi e architettonici che sono sparsi un po' dappertutto. E' individuabile anche l'andamento delle antiche mura nel giro delle case che ne seguono il perimetro.

L’odierna Chiesa di S. Martino è collocata su uno sprone roccioso situato all'estremo opposto dell'abitato rispetto al cassero, ove, verosimilmente, aveva sede il primitivo castello. L'edificio religioso è riconducibile ad una tipologia "ad aula" con abside piatto e copertura lignea. Nella facciata si legge una lapide del 1489 che testimonia corposi interventi edilizi nel secondo quattrocento. Nella facciata, il semplice portale viene sovrastato da un oculo centrale, che si sovrappone ad un finestrone settecentesco tamponato.
All'interno si può apprezzare una Madonna col Bambino e S. Agostino nell'atto di sostenere il castello di Roccatederighi, pittura del XVI secolo di un artista senese, probabilmente allievo di Vincenzo Rustici, e uno stipi secenteschi con reliquiario a croce (databili 1817-1818) di un artista senese.

Fuori dal centro abitato una curiosa costruzione liberty: la Villa del Paradiso.

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