Territory
Il comune di Roccastrada rappresenta un territorio unico nella provincia di Grosseto; con i suoi 28mila ettari e i suoi 10mila abitanti, racchiude un paesaggio straordinariamente vario, dalla pianura che si estende fin al mar Tirreno con seminativi, vigneti e pascoli fino alla bassa montagna e alle colline su cui si ergono ancora splendidi borghi medievali. Questa varietà si traduce anche in ambienti di eccezionale valore naturalistico, come quelli preservati nelle riserve naturali lungo il torrente Farma.
Corsi d'acqua
Il territorio è attraverso da molti corsi d’acqua, nessuno di lunghezza e portata considerevole, ma particolarmente significativi per gli effetti ambientali che comportano. Tra i più importanti segnaliamo a nord il torrente Ferma, che dà vita alla valle omonima, di incomparabile bellezza naturalistica, e a scendere da est ad ovest il fosso Lanzo, il torrente Gretano, il torrente Bardellone, il torrente Bai e il torrente Asina. Il regime di detti corsi è principalmente torrentizio; la portata è quindi piuttosto variabile durante l’anno e in estate per alcuni praticamente nulla.
• Torrente Farma
Il Farma nasce dalle Colline Metallifere, tra Boccheggiano e Roccatederighi, e si avvia verso est per circa 30 km., segnando il confine tra le provincie di Grosseto e Siena, per gettarsi poi nel Merse e quindi nell’Ombrone. E’ uno dei pochi corsi d’acqua toscani che scorre ancora liberamente nel suo alveo naturale, senza che sbarramenti, cave o prelievi ne abbiano modificato l’aspetto. La portata media giornaliera del Farma è inferiore ai 1000 litri/secondo; comunque il corso d’acqua va raramente in secca, caso che può verificarsi talvolta nei mesi tra luglio e agosto. La sua valle è uno dei luoghi più notevoli e appartati della Toscana meridionale, inserita dalla Unione Europea tra i “siti di interesse comunitario”. Tra i suoi rivoli, nello stagno Troscia, si è rinvenuto un piccolo anfibio, il Triotone Alpestre, nella sua stazione più meridionale e isolata che fino ad ora si conosca
- Escursionismo in canoa
Il Farma è una vera e propria "chicca" della Toscana del sud, il suo corso unisce aspetti di interesse naturalistico-ambientale e difficoltà tecniche, facendone una delle discese più ambite della regione. Purtroppo anche per il Farma vale la regola degli altri fiumi del sud, per cui la vera difficoltà sta nel trovarci l’acqua, vi consigliamo ancora una volta di mettervi in contatto con i club locali, di cui in appendice trovate numeri ed indirizzi. Comunque un punto di riferimento per la fattibilità é il piccolo salto situato a monte del punto di imbarco: se l’acqua lo supera il torrente é scendibile.
La discesa del Farma é fin dall’inizio manovriera, ma non supera il III° WW, dopo pochi chilometri si incontra uno scivolo in mattoni superabile, dopo ricognizione, quindi una soglia ed un imbuto ottimo per fare candele. Tuttavia in questa zona detta "i rumori" (o i canaloni) occorre ricognizione costante, soprattutto alla cascatella di 2,5 m, su cui si consiglia di predisporre una sicura.
Alla fine della discesa consigliamo un bel bagno caldo nelle terme di Petriolo. La discesa può essere interrotta anche a metà nei pressi di Lama Iesa, qui il fiume fa una ampia curva a sinistra e crea un bacino dove i locali hanno costruito un trampolino.
• Torrente Gretano
Il torrente nasce nei pressi di Monte Alto e scorre verso sud per circa 26 Km. per poi immettersi nell’Ombrone. E’ un corso d’acqua a carattere torrentizio, con portata variabile, con magre estive e piene invernali improvvise; tra i suoi affluenti in territorio di Roccastrada si segnalano il fosso Seguentina, il fosso Rigo, il fosso dell’Orsa e il fosso delle Lame. Dal punto di vista ambientale, rivela una qualità medio-alta delle acque nella parte superiore (circa 10 Km.), poco antropizzata, ove si possono rinvenire specie vegetali rare quali il tasso. Presso il fosso Seguentina si segnalano anche alcuni lecci monumentali di grande valore naturalistico.
• Torrente Bardellone
Il torrente nasce da sorgenti poste sul Monte Alto e sul Monte Sassoforte e scorre in direzione sud-nord per circa 6 km. ed è compreso nel bacino del torrente Farma, del quale è uno degli affluenti più importanti. E’ un corso d’acqua permanente ed è estremamente importante per il Farma soprattutto nei periodi estivi di magra. Boschi di faggio, castagno e quercia accompagnano il corso del torrente; la presenza di specie come l’agrifoglio e il faggio ci indica una flora dal carattere nordico, quindi probabilmente testimone di epoche più fredde. Per la notevole importanza ambientale della zona, è in progetto da parte del Comune di Roccastrada un’ipotesi di area naturale protetta di interesse locale dal nome “Parco del Bardellone e del Sassoforte”.
• Torrente Farma
Il Farma nasce dalle Colline Metallifere, tra Boccheggiano e Roccatederighi, e si avvia verso est per circa 30 km., segnando il confine tra le provincie di Grosseto e Siena, per gettarsi poi nel Merse e quindi nell’Ombrone. E’ uno dei pochi corsi d’acqua toscani che scorre ancora liberamente nel suo alveo naturale, senza che sbarramenti, cave o prelievi ne abbiano modificato l’aspetto. La portata media giornaliera del Farma è inferiore ai 1000 litri/secondo; comunque il corso d’acqua va raramente in secca, caso che può verificarsi talvolta nei mesi tra luglio e agosto. La sua valle è uno dei luoghi più notevoli e appartati della Toscana meridionale, inserita dalla Unione Europea tra i “siti di interesse comunitario”. Tra i suoi rivoli, nello stagno Troscia, si è rinvenuto un piccolo anfibio, il Triotone Alpestre, nella sua stazione più meridionale e isolata che fino ad ora si conosca
- Escursionismo in canoa
Il Farma è una vera e propria "chicca" della Toscana del sud, il suo corso unisce aspetti di interesse naturalistico-ambientale e difficoltà tecniche, facendone una delle discese più ambite della regione. Purtroppo anche per il Farma vale la regola degli altri fiumi del sud, per cui la vera difficoltà sta nel trovarci l’acqua, vi consigliamo ancora una volta di mettervi in contatto con i club locali, di cui in appendice trovate numeri ed indirizzi. Comunque un punto di riferimento per la fattibilità é il piccolo salto situato a monte del punto di imbarco: se l’acqua lo supera il torrente é scendibile.
La discesa del Farma é fin dall’inizio manovriera, ma non supera il III° WW, dopo pochi chilometri si incontra uno scivolo in mattoni superabile, dopo ricognizione, quindi una soglia ed un imbuto ottimo per fare candele. Tuttavia in questa zona detta "i rumori" (o i canaloni) occorre ricognizione costante, soprattutto alla cascatella di 2,5 m, su cui si consiglia di predisporre una sicura.
Alla fine della discesa consigliamo un bel bagno caldo nelle terme di Petriolo. La discesa può essere interrotta anche a metà nei pressi di Lama Iesa, qui il fiume fa una ampia curva a sinistra e crea un bacino dove i locali hanno costruito un trampolino.
• Torrente Gretano
Il torrente nasce nei pressi di Monte Alto e scorre verso sud per circa 26 Km. per poi immettersi nell’Ombrone. E’ un corso d’acqua a carattere torrentizio, con portata variabile, con magre estive e piene invernali improvvise; tra i suoi affluenti in territorio di Roccastrada si segnalano il fosso Seguentina, il fosso Rigo, il fosso dell’Orsa e il fosso delle Lame. Dal punto di vista ambientale, rivela una qualità medio-alta delle acque nella parte superiore (circa 10 Km.), poco antropizzata, ove si possono rinvenire specie vegetali rare quali il tasso. Presso il fosso Seguentina si segnalano anche alcuni lecci monumentali di grande valore naturalistico.
• Torrente Bardellone
Il torrente nasce da sorgenti poste sul Monte Alto e sul Monte Sassoforte e scorre in direzione sud-nord per circa 6 km. ed è compreso nel bacino del torrente Farma, del quale è uno degli affluenti più importanti. E’ un corso d’acqua permanente ed è estremamente importante per il Farma soprattutto nei periodi estivi di magra. Boschi di faggio, castagno e quercia accompagnano il corso del torrente; la presenza di specie come l’agrifoglio e il faggio ci indica una flora dal carattere nordico, quindi probabilmente testimone di epoche più fredde. Per la notevole importanza ambientale della zona, è in progetto da parte del Comune di Roccastrada un’ipotesi di area naturale protetta di interesse locale dal nome “Parco del Bardellone e del Sassoforte”.
Altimetrie
Di natura prevalentemente collinare, il territorio del comune Roccastrada non ha picchi altimetrici di rilievo. Le cime più alte sono il Monte Alto (797 mt.), contornato da altri rilievi che hanno un’altezza superiore ai 730 mt., e il Monte Sassoforte (787 mt.). Di particolare importanza naturalistico e geologica è anche il Monte Leoni (616 mt.), diviso tra i comuni di Roccastrada e Grosseto. Sopra ai 500 mt. troviamo anche alcuni paesi come Roccatederighi e Sassofortino e, ad una quota leggermente inferiore, Roccastrada, Torniella e Piloni.
• Monte Alto
Con i suoi 794 m. il Monte Alto è la sommità più elevata del Comune di Roccastrada. Esso fa parte di un piccolo sistema collinare formato anche dai rilievi di Monte Altino (732 mt.), Poggio al Romito (738 mt.) e Poggio ai Tuoni (731 mt.), che divide la Val di Farma dalla zona di collina coltivata che digrada fino alla pianura. Il sistema di Monte Alto è un’area quasi completamente ricoperta da boschi, priva di insediamenti umani significativi; peculiarità del versante di levante è costituita dalla diffusione di cospicue masse di castagneti, probabilmente legate agli affioramenti di rocce vulcaniche di cui ricca è la zona.
(Sulla sua cima, punto di osservazione dell’Istituto Geografico Militare, si può notare una torretta per l’avvistamento degli incendi.
• Sassoforte
Emergenza paesaggistica e ambientale di grande rilevanza, è costituita dal rilievo di Sassoforte (789 mt.), perno dei percorsi trekking del territorio, e di Cacciagallo (754 mt.), aree quasi totalmente boscate e quasi prive di insediamenti umani. Di origine vulcanica come si può notare da imponenti masse riolitiche che emergono nettamente sul paesaggio circostante, dal punto di vista naturalistico Sassoforte si segnala per la presenza di castagni da frutto verso sud e di una faggeta ubicata a nord. L’area riveste un notevole interesse archeologico, dovuto alla presenza di significativi resti del complesso fortificato databile intorno al 1100, di proprietà degli Aldobrandeschi, distrutto nel XIV secolo dai senesi e ridotto a piccolo villaggio. Altro motivo di interesse è costituito dalle numerose tracce lasciate nell’ambiente relative ai percorsi lastricati, muri a secco, sistemazioni del terreno legati alle attività di sfruttamento delle risorse del bosco.
• Monte Leoni
In termini amministrativi, il territorio comunale di Roccastrada contiene solo una parte del massiccio collinare del Monte Leoni (616 mt. s.l.m.), assai considerevole per la sua imponente morfologia. Si tratta di un complesso collinare prevalentemente boscato, punteggiato da piccoli e compatti nuclei abitati posati sui rilievi più esterni (Sticciano, Montorsaio, Montepescali), e si inserisce come un promontorio a dividere la valle grossetana del fiume Ombrone da quella del fiume Bruna. Per l’interesse che la zona desta in termini faunistico-vegetazionali ed ambientali, nonché archeologici per la presenza di ruderi, sono in corso le procedure per l’istituzione di un’area di 800 ettari adibita ad oasi di protezione faunistica.
Di natura prevalentemente collinare, il territorio del comune Roccastrada non ha picchi altimetrici di rilievo. Le cime più alte sono il Monte Alto (797 mt.), contornato da altri rilievi che hanno un’altezza superiore ai 730 mt., e il Monte Sassoforte (787 mt.). Di particolare importanza naturalistico e geologica è anche il Monte Leoni (616 mt.), diviso tra i comuni di Roccastrada e Grosseto. Sopra ai 500 mt. troviamo anche alcuni paesi come Roccatederighi e Sassofortino e, ad una quota leggermente inferiore, Roccastrada, Torniella e Piloni.
• Monte Alto
Con i suoi 794 m. il Monte Alto è la sommità più elevata del Comune di Roccastrada. Esso fa parte di un piccolo sistema collinare formato anche dai rilievi di Monte Altino (732 mt.), Poggio al Romito (738 mt.) e Poggio ai Tuoni (731 mt.), che divide la Val di Farma dalla zona di collina coltivata che digrada fino alla pianura. Il sistema di Monte Alto è un’area quasi completamente ricoperta da boschi, priva di insediamenti umani significativi; peculiarità del versante di levante è costituita dalla diffusione di cospicue masse di castagneti, probabilmente legate agli affioramenti di rocce vulcaniche di cui ricca è la zona.
(Sulla sua cima, punto di osservazione dell’Istituto Geografico Militare, si può notare una torretta per l’avvistamento degli incendi.
• Sassoforte
Emergenza paesaggistica e ambientale di grande rilevanza, è costituita dal rilievo di Sassoforte (789 mt.), perno dei percorsi trekking del territorio, e di Cacciagallo (754 mt.), aree quasi totalmente boscate e quasi prive di insediamenti umani. Di origine vulcanica come si può notare da imponenti masse riolitiche che emergono nettamente sul paesaggio circostante, dal punto di vista naturalistico Sassoforte si segnala per la presenza di castagni da frutto verso sud e di una faggeta ubicata a nord. L’area riveste un notevole interesse archeologico, dovuto alla presenza di significativi resti del complesso fortificato databile intorno al 1100, di proprietà degli Aldobrandeschi, distrutto nel XIV secolo dai senesi e ridotto a piccolo villaggio. Altro motivo di interesse è costituito dalle numerose tracce lasciate nell’ambiente relative ai percorsi lastricati, muri a secco, sistemazioni del terreno legati alle attività di sfruttamento delle risorse del bosco.
• Monte Leoni
In termini amministrativi, il territorio comunale di Roccastrada contiene solo una parte del massiccio collinare del Monte Leoni (616 mt. s.l.m.), assai considerevole per la sua imponente morfologia. Si tratta di un complesso collinare prevalentemente boscato, punteggiato da piccoli e compatti nuclei abitati posati sui rilievi più esterni (Sticciano, Montorsaio, Montepescali), e si inserisce come un promontorio a dividere la valle grossetana del fiume Ombrone da quella del fiume Bruna. Per l’interesse che la zona desta in termini faunistico-vegetazionali ed ambientali, nonché archeologici per la presenza di ruderi, sono in corso le procedure per l’istituzione di un’area di 800 ettari adibita ad oasi di protezione faunistica.
Attachments
- Flora del Territorio[.pdf 101,69 Kb - 02/07/2020]
- Fauna del Territorio[.pdf 84,59 Kb - 02/07/2020]